Ricordi della casa dei morti fu scritto al termine della pena scontata da Dostoevskij in Siberia, dopo il 1859, e fu pubblicato tra il 1861 e il 1862. Infatti nel 1849 l’autore venne arrestato per partecipazione a società segreta con scopi sovversivi e condannato a morte, ma lo zar Nicola commutò questa condanna in lavori forzati a tempo indeterminato. Nel 1850 venne quindi deportato in Siberia, nella fortezza di Omsk. Nel febbraio del 1854 venne liberato per buona condotta, scontando il resto della stessa servendo nell'esercito come soldato semplice. Il romanzo è in parte autobiografico e in parte ispirato a situazioni che l'autore ebbe modo di osservare in prima persona. Tolstoj definì questo libro come l'opera di Dostoevskij più vicina al «modello dell'arte superiore, religiosa, proveniente dall'amore di Dio e del prossimo». Traduzione della Duchessa d’Andria. Cornice musicale: Boris Godunov di Mussorgskij. Legge Silvia Cecchini, durata: 11 ore e 32 minuti
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